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Fleur Dumal
I FIORI CATTIVI
CHE NASCONO
DALLA MIA FANTASIA
ANTEPRIMA
(Tratta da "L'AVVENTO" prosegue nella raccolta IL RITO)
La mano che mi stringe è rugosa, la pelle talmente sottile da nullificare ogni contatto.
- Cos’è il passato, nonna? –
Raddrizza dignitosamente la schiena e scruta la sommità dei suoi pensieri.
- Passato è ciò che possiamo ricordare, è ciò che non è più, sei tu che mi poni questa domanda, è scrivere una lettera ad un defunto o tentare di riacchiappare una sensazione. Ciò che adesso è passato, fu, un tempo per me, la vita, fu accogliere il divenire e l’amore e farlo diventare parte di me, in ogni istante e per sempre.-
E subito si staglia contro il rossore del cielo al tramonto, il profilo netto dei suoi vent’anni, tanto brevi da non costituire che l’assaporamento appannato di un fiore avvizzito prima ancora di sbocciare.
- Può essere dolore….-
Una contrazione di singhiozzo l’ha interrotta.
- Che hai nonna, ti senti bene?-
- Sì, mi sento bene.-
E’ lontana, assente, imperturbabile, vaga nella foresta bruciata, intorpidita e disgiunta, ricca solamente di inclemenza e satura di racconti. E’ un richiamo troppo forte per tralasciare la concessione. La nonna inizia a smembrare gli avvenimenti con emozione, pur rimanendo apparentemente impassibile, è solamente il suono della sua voce a lasciar trasparire la nostalgia, i suoi occhi sono asciutti e distanti, le mani, quiete nel grembo. Pare il logoro ritratto di un battito di ali perduto, di un viluppo ancora disprezzato e assillato da un’evidente verità.
-Un tempo lontano l’astio ed il rancore regnavano sovrani nel mio cuore –
il suo è un racconto pacato, limato dalle stagioni.
- Mi aggiravo come una lupa ferita, scagliando strali contro le occasioni perdute. –
si ferma, incerta.
- Perché odiavi tutto e tutti, nonna? –
Mi guarda e non mi vede : è immersa in quel suo mondo e non mi sente.
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ANTEPRIMA
(Tratta da "CARAMELLE DALL'INFERNO" )
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Aspettando un'alba che sembrava non vedere mai l'inizio, Maria, seduta sul letto rigidamente ottenebrata, fissava la parete spoglia della camera cercando risposte. Dio le aveva voltato le spalle un'altra volta lasciandola crudelmente sola nel baratro.
Avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, lontano, quando le nubi del suo cuore non esistevano, prima della ferita di quella lama rovente dell'amore di Dio che la travolgeva.
Ma era esistito un prima ? La spirale ondeggiante che l'avvolgeva le impediva di andare oltre il passato; forse non esisteva un prima, forse tutto era sempre stato come ora, una bolla ottenebrata di dolore.
Forse, pensava, procedendo a ritroso e cancellando ogni spasimo poteva tornare al primo vergine respiro dimenticando quelle carezze maledette che l'avevano resa liquida nel peccato..
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